Di JULIANA REIS
Gli incontri e le persone che ci cambiano, lungo la strada, senza rendercene conto
La porta della metropolitana si aprì. Dall’altra parte c'era lei, fissando i miei occhi spaventati. Ignorava le spinte della folla. Capelli bianchi, cane in braccio. Accennò un “Seguimi”. Cercai di accompagnarla arrampicandomi sulle scale, schivando le persone. Lei sorpassò uno, due, tre angoli e si fermò all’improvviso. Indicò la fine di un vicolo: “Allez!”. Eccolo...l’unico ostello con letto disponibile in tutta la città. Erano le 21 inoltrate, faceva freddo e piovigginava. Questa fu la partenza del mio primo grande viaggio. Venivo da un’ora in piedi dentro una metro in panne nei sotterranei di Parigi. Pativo, dentro un cappotto pesante, portando la valigia imbottita di superfluo. Inesperta, piansi discretamente. Volevo desistere. Fino a che la porta si aprì all’ultima stazione nei limiti della città, e quella donna lo impedì.
Il mio primo angelo del cammino apparve anni fa, e sparì senza che potessi ringraziare. Senza il suo strano incentivo, non avrei conosciuto gli altri. Incontrai il guaritore che salvò i miei polpacci contusi nel Cammino di Santiago di Compostela. Como cura definitiva, mi prescrisse di lasciar andare il passato. In seguito Roar mi ospitò nelle isole Lofoten, in Norvegia. Scontroso come nessun’altro, mi insegnò a pescare e pulire il pesce. In uno dei Paesi più cari al mondo, riuscì a farmi mantenere per dieci giorni con ciò che l'Oceano Artico aveva da offrire. Gratuitamente. Roar stimava i veri viaggiatori e metteva in fuga (letteralmente!) i turisti piagnucoloni, in crisi per essere al di fuori della loro zona di conforto.
Un altro incontro simile fu con Valentina. Si prese cura di me nelle 32 ore di uno spaventoso viaggio in Ucraina. Ricordo anche l’autista dell’autobus all’interno della Francia che notò il mio sconforto nello specchietto retrovisore, e disse: “Scendi, cammina sulla collina per quattro chilometri e avrai una sorpresa”. Seguì le istruzioni. Entrai in un villaggio medievale, e quella notte, mi riconfortai nella stanza di un castello tutto per me.
I legami che mi uniscono ad ognuna di quelle persone si disfano delicatamente con il tempo. Questi amici sono angeli nel cammino. Appaiono nei viaggi, insegnano, trasformano e se ne vanno.
JULIANA REIS è una viaggiatrice dal cuore inquieto, in cerca di storie, persone, luoghi ed esperienze che la cambino e la facciano evolvere. Scrive mensilmente per Vida Simples. @viagenstrasformadoras
Testo tradotto e pubblicato sotto licenza della rivista brasiliana Vida Simples (@vidasimples). Tutti i diritti sono riservati.
Testo originale: https://vidasimples.co/colunistas/os-anjos-do-caminho/
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