Di JULIANA DE MARI Durante le mie conversazioni sulla transizione di carriera, le persone mi dicono di essere esauste, e di voler ricominciare in un altro modo, con un altro ritmo, in un nuovo contesto. Alcune vogliono cambiare totalmente il loro stile di vita. Altre desiderano cambiare professione. E poi ci sono quelle che vogliono “solo” trovare un nuovo lavoro, poiché guardandosi intorno, pensano che l’erba del vicino sia sempre più verde. Sono sincera: a volte, quando parlano così, sembra che cerchino di risolvere il problema con una bacchetta magica; la carica emotiva nei loro discorsi è altissima, ma la volontà di cambiare è in realtà molto più bassa. Ad ogni modo ciò che riconosco in quei racconti è una richiesta di aiuto, la legittima necessità di intravedere una strategia di sopravvivenza (che si può lavorare concretamente attraverso un processo di coaching). Allora mi domando, com’è possibile permettere alla nostra vita e alle nostre energie di impoverirsi così tanto da
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